venerdì, febbraio 10, 2006


Ficcatevi su per il culo i vostri festeggiamenti,le fiaccole,gli applausi,l’orgoglio italiano,l’ipocrisia mediatica che definisce matto e sovversivo chi si oppone a questa farsa senza nemmeno chiedersi il perché lo faccia.
chi definisce queste Olimpiadi un evento di pace e di fratellanza tra i popoli. Nell’antica Grecia, durante i giochi olimpici si sospendevano le guerre. Ora, non solo il governo italiano, in nome del popolo italiano, è in guerra in Iraq e in Afghanistan, ma uno degli sponsor delle Olimpiadi è la Finmeccanica, uno dei più grossi magnati mondiali della produzione di armi. Ma non è tutto. Per questi Giochi si sono costruite, sperperando milioni di euro, infrastrutture gigantesche dal devastante impatto ambientale. Per quanto riguarda il preteso “spirito olimpico”, poi, andate a chiedere cosa ne pensano i cinesi che lavorano nei cantieri dell’alta Val Susa, a duemila metri, per cinque euro al giorno. Oppure chiedetelo ai valsusini che difendono il loro territorio da quel progresso del denaro e del profitto che vorrebbe distruggere la valle con il progetto di un treno ad alta velocità.
Le olimpiadi sono l'espressione bella che volete dare, però almeno prima pulitevi il culo..

martedì, febbraio 07, 2006

Thousands are sailing



Una dellle mie canzoni preferite dei Pogues con un testo mai così tanto attuale

The Island it is silent now, but the ghosts still haunt the waves
and the torch lights up a famished man, who fortune could not save
Did you work upon the railroad? Did you rid the streets of crime?
Were your dollars from the white house? Were they from the five and dime?
Did the old songs taunt or cheer you? And did they still make you cry?
Did you count the months and years? Or did your teardrops quickly dry?
Ah, No, says he ‘twas not to be, on a coffin ship I came here
and I never even got so far, that they could change my name

Thousands are sailing, aross the Western Ocean
to a land of opportunity, that some of them will never see
Fortune prevailing, across the Western Ocean
Their bellies full and their spirits free
they’ll break the chains of poverty
and they’ll dance

In Manhattan’s desert twilight, in the death of afternoon
we stepped hand in hand on Broadway, like the first man on the moon
And “The Blackbird” broke the silence, as you whistled it so sweet
and in Brendan Behan’s footsteps, I danced up and down the street
Then we said goodnight to Broadway, giving it our best regards
tipped our hats to Mister Cohan, dear old Times Square’s favourite bard
Then we raised a glass to J.F.K., and a dozen more besides
when I got back to my empty room, I suppose I must have cried


Thousands are sailing, again across the ocean
where the hand of opportunity, draws tickets in a lottery
Postcards we’re mailing, of sky-blue skies and oceans
from rooms the daylight never sees
where lights don’t glow on christmas trees
But we dance to the music, and we dance

Thousands are sailing, across the Western Ocean
where the hand of opportunity, draws tickets in a lottery
Where e’er we go, we celebrate, the land that makes us refugees
from fear of priests with empty plates
from guilt and weeping effigies
And we dance

L’Isola adesso è silenziosa, ma i fantasmi ancora infestano le onde
e la torcia illumina un uomo affamato, che la sorte non ha potuto salvare
Lavoravi alla ferrovia? Percorrevi le strade del crimine?
I tuoi dollari venivano dalla casa bianca? O erano il frutto della disonestà?
Le vecchie canzoni ti perseguitavano oppure ti tenevano allegro? E ti facevano ancora piangere?
Contavi i mesi e gli anni? O le tue lacrime si sono subito seccate?
Ah, no, dice lui, non doveva essere così, venni qui su una bagnarola
e non sono mai arrivato così lontano, tanto che potessero cambiarmi il nome

A migliaia stanno navigando, attraverso l’Oceano Occidentale
verso una terra delle opportunità, che alcuni di loro non vedranno mai
La sorte ha la meglio, attraverso l’Oceano Occidentale
Le loro pance sono piene, e i loro spiriti liberi
spezzeranno le catene della povertà
e danzeranno

Nel crepuscolo deserto di Manhattan, mentre il pomeriggio moriva
abbiamo camminato mano nella mano lungo la Broadway, come il primo uomo sulla luna
E “The Blackbird” ruppe il silenzio, mentre la fischiettavi così dolcemente
e sulle orme di Brendan Behan, danzai su e giù per la strada
Poi dicemmo buonanotte a Broadway, dandole i nostri migliori saluti
ci toccammo il cappello per salutare mister Cohen, il caro vecchio bardo preferito di Times Square
Poi bevemmo un bicchiere alla salute di J.F.K., e subito dopo un’altra mezza dozzina
quando tornai nella mia stanza vuota, credo di aver pianto

A migliaia stanno viaggiando, ancora attraverso l’oceano
dove la mano della fortuna, estrae i biglietti di una lotteria
Mandiamo cartoline, di cieli e oceani azzurro-cielo
da stanze che la luce del giorno non vede mai
dove le luci non brillano sugli alberi di natale
ma danziamo al suono della musica, e danziamo

A migliaia stanno navigando, attraverso l’Oceano Occidentale
dove la mano della fortuna, estrae i biglietti di una lotteria
Ovunque andiamo, celebriamo, la terra che ci rende esuli,
dalla paura dei preti con i piatti vuoti
dalla colpa e dalle effigi piangenti
e danziamo

mercoledì, febbraio 01, 2006



Adesso punk non se ne vedono da un pezzo e i cosiddetti girano con cani e cellulari e non gli fanno schifo le 50 euro che a fine settimana il padre gli spedisce,poi tanto una volta passata sanno sempre dove ritornare.
Oggi chi si pronuncia punk è tutto tranne quello.
Rincoglioniti alla tv che suonano pop con l’elettrica.
Adesso avrei bisogno di un po’ di buona musica ,vorrei sentirla anche fuori dalla mia stanza.
Vorrei vedere qualche scritta di disprezzo che si fa largo tra le parole delle checche e dei benpensanti.
Vorrei vedere una cresta che non sia fatta dal parrucchiere e magari che non sia usata per provarci con la ragazza fuori dal locale il sabato sera.
Il punk è morto dicevano i Crass
Il punk è morto,il punk non è ancora nato dicevano i Cccp (bella fine avete fatto)
Il punk non è morto dicevano gli Exploited (idem)

Il punk non è morto,è allo stato di decomposizione dico io.


Al diciassettenne punk cileno morto oggi dopo un mese di agonia aggredito da un naziskin il 15 dicembre 2005.



Marcello Lonzi
La procura di Genova archivia il caso Lonzi

Voglio ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine e che hanno contribuito alla lotta contro l'ennesima impunità a favore degli uomini in divisa.Purtroppo, ma c'era da aspettarselo, anche la procura di Genova ha deciso di archiviare le mie denunce, anche se è stata costretta ad ammettere la validità della controperizia e quindi in pratica a sconfessare la vergognosa versione ufficiale che parla di aritmia cardiaca.Sono sicura che, anche se gli uomini di tribunale se ne sono lavati le mani, la gente generosa che odia le ingiustizie saprà fare in modo che non ci si dimentichi di Marcellino.Grazie,Maria Ciuffi

Mercoledì, 01 Febbraio 2006 - 09:31